Comunicato stampa della riunione tenutasi a Medjugorje, 1 luglio 2020

In occasione delle informazioni sulla continuazione del divieto di ingresso degli stranieri in Bosnia ed Erzegovina, pubblicato il 30 giugno dal presidente del Consiglio dei ministri B e H Dr. Zoran Tegeltija, si è tenuto un incontro a Medjugorje su iniziativa degli operatori turistici locali Zoran Jerkovic e Davor Ljubic. . Josip Brkić, sindaco Mr. Marin Radišić e il presidente del consiglio comunale di Čitluk Predrag Smoljan.

All'incontro hanno partecipato rappresentanti di albergatori, agenzie di viaggio, compagnie di autobus, ristoratori e proprietari di negozi di souvenir.

L'incontro ha sottolineato la necessità di un'azione comune di tutti coloro che lavorano in questo grande santuario mariano verso le istituzioni di governo in B e H. La natura disastrosa di questa decisione è stata sottolineata e che non c'è tempo per rinviare ulteriormente la decisione di non consentire agli stranieri. Alberghi, ristoranti, agenzie di viaggio e compagnie aeree non operano da dicembre 2019 e sono tutti minacciati dal collasso.

Se l'entrata senza ostacoli degli stranieri in B e H fosse abilitata, la stagione potrebbe essere più o meno salvata nel periodo agosto-ottobre e sarebbe un buon annuncio per il 2021, quando celebriamo il 40 ° anniversario delle apparizioni della Madonna a Medjugorje.

Sig. Brkic ha informato i presenti che nessuna nuova decisione era stata presa, ma che le misure erano state mantenute nel marzo 2020. Ha promesso che, in base alle sue capacità, avrebbe lavorato per aiutare i suoi vicini e amici di Medjugorje. Ha sottolineato l'importanza della richiesta al Consiglio dei ministri a seguito del protocollo e, nella migliore delle ipotesi, questa decisione potrebbe essere presa in 10 giorni.

Inoltre, sono stati discussi anche gli attuali problemi che affliggono l'economia di Brotnje e il sindaco Radišić ha promesso di aiutare a trovare una soluzione per superare la crisi rinviando la riscossione di alcune tasse e rendendosi conto della gravità dell'intera situazione.

L'incontro si è concluso con una richiesta di apertura delle frontiere B e H per i cittadini dell'UE, della Svizzera e della Repubblica popolare cinese, alle condizioni valide prima della pandemia, vale a dire che i cittadini dell'UE possono entrare con una carta d'identità o un passaporto. La richiesta chiede al Consiglio dei ministri di autorizzare l'ingresso entro l'8 luglio 2020, in modo che il più possibile possa essere preparato per accogliere i pellegrini annunciati già nel mese di agosto. Sottolineano che tutti saranno in grado di soggiornare in hotel e santuari in conformità con tutte le misure epidemiologiche previste.